Infortuni e malattie professionali 2021

Infortuni e malattie professionali, online gli open data INAIL dei primi 11 mesi del  primo semestre 2021.

dal portale Inail

Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Istituto tra gennaio e novembre sono state 502.458 (+2,1% rispetto allo stesso periodo del 2020), 1.116 delle quali con esito mortale (-3,0%).

In aumento le patologie di origine professionale denunciate, che sono state 50.804 (+24,1%). I dati mensili sono fortemente influenzati dall’emergenza Coronavirus

CASI MORTALI

Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Istituto entro il mese di novembre sono state 1.116, 35 in meno rispetto alle 1.151 registrate nei primi 11 mesi del 2020 (-3,0%). Il confronto tra il 2020 e il 2021, come detto, richiede però cautela, in quanto i dati delle denunce mortali degli open data mensili, più di quelli delle denunce in complesso, sono provvisori e influenzati fortemente dalla pandemia da Covid-19, con il risultato di non conteggiare alcune “tardive” denunce mortali da contagio, in particolare relative al mese di marzo 2020. Si fa notare, inoltre, che i decessi causati dal Covid-19 avvengono dopo che è intercorso un periodo di tempo più o meno lungo dalla data del contagio.

Ciò premesso, a livello nazionale i dati rilevati al 30 novembre di ciascun anno evidenziano per i primi 11 mesi di quest’anno un aumento solo dei casi avvenuti in itinere, passati da 199 a 234 (+17,6%), mentre quelli in occasione di lavoro sono diminuiti del 7,4% (da 952 a 882). La gestione assicurativa Industria e servizi è l’unica a registrare un segno negativo (-5,6%, da 1.002 a 946 denunce mortali), al contrario dell’Agricoltura e del Conto Stato, che passano rispettivamente da 103 a 122 denunce (+18,4%) e da 46 a 48 (+4,3%). Dall’analisi territoriale emerge un incremento nel Sud (da 243 a 297 casi mortali), nel Nord-Est (da 225 a 250) e nel Centro (da 197 a 212). Il numero dei decessi è invece in calo nel Nord-Ovest (da 397 a 282) e nelle Isole (da 89 a 75).

Il decremento rilevato nel confronto tra i primi 11 mesi del 2020 e del 2021 è legato sia alla componente femminile, i cui casi mortali denunciati sono passati da 129 a 114 (-11,6%), sia a quella maschile, che è passata da 1.022 a 1.002 casi (-2,0%). Il calo riguarda le denunce dei lavoratori italiani (da 978 a 944) e comunitari (da 54 a 42), mentre quelle dei lavoratori extracomunitari passano da 119 a 130. Dall’analisi per età emergono incrementi per gli under 34 (+6 casi) e per la classe 40-49 anni (+54), e decrementi in quelle 35-39 anni (-6) e over 50 (-89 decessi, da 769 a 680).

Al 30 novembre di quest’anno risultano 16 incidenti plurimi avvenuti nei primi 11 mesi per un totale di 37 decessi, 23 dei quali stradali (due vittime in provincia di Bari e due in quella di Torino a marzo, quattro in provincia di Ragusa, due in provincia di Bologna e due in provincia di Ferrara ad aprile, sette in provincia di Piacenza, due a Catanzaro a ottobre e due a novembre a Modena).

Due lavoratori hanno perso la vita a seguito di un crollo di un fabbricato in provincia dell’Aquila a marzo, due a causa di inalazione di vapori tossici in provincia di Pavia a maggio, due per esplosione/incendio di un capannone in provincia di Perugia a maggio, due per soffocamento durante la pulizia di una cisterna in provincia di Cuneo a giugno, altri due intossicati da monossido di carbonio sempre in provincia di Cuneo a luglio, due persone travolte da una lastra di cemento in Valle d’Aosta ad agosto e, infine, a ottobre due operai sono deceduti per ustioni da congelamento per uscita di azoto liquido in una cisterna in provincia di Milano. Lo scorso anno, invece, gli incidenti plurimi registrati tra gennaio e novembre erano stati 11, con 22 casi mortali denunciati, circa la metà dei quali stradali.

DENUNCE DI MALATTIA PROFESSIONALE

Le denunce di malattia professionale protocollate dall’Inail nei primi 11 mesi del 2021 sono state 50.804, circa 10mila in più rispetto allo stesso periodo del 2020 (+24,1%), sintesi di un calo del 26% nel periodo gennaio-febbraio, di un aumento del 54% in quello di marzo-settembre, di un lieve calo dello 0,4 ad ottobre e di un nuovo incremento del 26% a novembre nel confronto tra i due anni.

Le patologie denunciate tornano quindi ad aumentare, dopo un 2020 condizionato fortemente dalla pandemia con denunce in costante decremento nel confronto con gli anni precedenti. Lo scorso anno, infatti, stop e ripartenze delle attività produttive hanno ridotto l’esposizione al rischio di contrarre malattie professionali. Allo stesso tempo, lo stato di emergenza, le limitazioni alla circolazione stradale e gli accessi controllati a strutture sanitarie di vario genere hanno disincentivato e reso più difficoltoso al lavoratore la presentazione di eventuali denunce di malattia, rimandandola al 2021.

L’incremento registrato tra gennaio e novembre di quest’anno ha interessato sia la gestione assicurativa dell’Industria e servizi (+24,8%, da 33.564 a 41.894 casi), sia quelle dell’Agricoltura (+21,7%, da 6.945 a 8.455) e del Conto Stato (+9,1%, da 417 a 455), e tutte le aree territoriali del Paese: Nord-Ovest (+22,9%), Nord-Est (+31,2%), Centro (+25,7%), Sud (+25,5%) e Isole (+5,2%).

In ottica di genere si rilevano 7.083 denunce di malattia professionale in più per i lavoratori, da 30.049 a 37.132 (+23,6%), e 2.795 in più per le lavoratrici, da 10.877 a 13.672 (+25,7%). Aumentano sia le denunce dei lavoratori italiani, che sono passate da 38.100 a 47.032 (+23,4%), sia quelle dei comunitari, da 966 a 1.203 (+24,5%), e degli extracomunitari, da 1.860 a 2.569 (+38,1%).

Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, del sistema nervoso e dell’orecchio continuano a rappresentare, anche nei primi 11 mesi del 2021, le prime tre malattie professionali denunciate, seguite dai tumori che superano anche a novembre le patologie del sistema respiratorio.

Fonte : INAIL